Nuove forme di volontariato: digitale, breve e radicato nel territorio

Dopo la pandemia, il volontariato in Italia ha, in parte, cambiato volto: se da un lato è diminuito il numero degli volontari organizzati, dall’altro sono emerse modalità più flessibili, digitali e informali, che raccontano un impegno autentico e quotidiano.

Secondo il Censimento permanente delle istituzioni non profit, nel 2021 gli italiani impegnati in associazioni erano circa 4,661 milioni, in calo del 15,7 % rispetto al 2015 (da 5,528 milioni). Questi numeri mostrano una battuta d’arresto nel volontariato strutturato, ma la crisi ha aperto la strada a forme alternative, spesso meno visibili ma intensamente presenti.

Il volontariato virtuale: partecipare da casa

Oggi circa l’88 % delle organizzazioni non profit italiane utilizza tecnologie digitali, ma solo poco più di un terzo (circa il 35 %) ha implementato piattaforme online per gestire volontari a distanza (). In questo contesto, piattaforme come Happy Angel e Volontari per un Giorno offrono opportunità di mentoring, supporto sociale, traduzioni o moderazione forum direttamente da casa, rendendo il volontariato accessibile a chi ha vincoli di tempo o di mobilità:

Microvolontariato: un aiuto in pochi minuti

Il microvolontariato si basa su impegni brevi, spesso online, che richiedono pochi minuti o qualche ora. Può significare tradurre testi, taggare immagini, compilare sondaggi o partecipare a piccole campagne digitali; un modo leggero e immediato per contribuire alla comunità . Queste azioni, anche se minori nell’impegno temporale, generano un impatto significativo e di valore.

Volontariato informale: chi aiuta senza apparire

Il volontariato informale – l’aiuto spontaneo a vicini, familiari e amici – non compare nei censimenti Istat ma è un pilastro fondamentale della coesione sociale italiana. Migliaia di persone offrono sostegno per fare la spesa, baby-sitting o piccoli trasporti fuori da circuiti associativi. Spesso silenzioso ma essenziale, questo impegno mostra il volto nascosto della solidarietà quotidiana.

Volontari oggi: un profilo in evoluzione

Il volontario del post‑Covid è sempre più “digital‑ready” e flessibile: i giovani, in particolare, privilegiano esperienze brevi, digitali o territoriali. A supporto, i dati rilevano ridotte differenze tra Nord e Sud: il Nord‑Est registra 1.165 volontari ogni 10.000 abitanti, il Centro 892 e il Sud 492 . Quanto alla distribuzione per insieme di generi ed età, maschi e femmine sono quasi equamente rappresentati, con i giovani e i pensionati che contribuiscono in modo significativo.

Buone pratiche da cui prendere spunto

Alcune iniziative italiane mostrano come attivare queste nuove forme possa funzionare concretamente:

  • Piattaforme come Happy Angel rendono concreto il volontariato da remoto, mettendo in contatto associazioni con persone pronte a offrire competenze digitali, amministrative o creative.

  • I CSV (Centri di Servizio per il Volontariato) e CSVnet supportano le associazioni con formazione digitale e strumenti innovativi, favorendo il passaggio all’impegno fluido e contemporaneo .

Il volontariato in Italia è entrato in una nuova era: più agile, digitale e vicino alle persone.

Forse anche per te, che stai leggendo ora il nostro Blog, è arrivato il momento giusto per diventare protagonista dell’aiuto contemporaneo, attivando modalità concrete e accessibili per aiutare, anche in poco tempo e da qualsiasi luogo.


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